Basta con la Scrittura Capitale !
Solo minuscole plurali scritture
senza ipotesi di avvento e palingenesi,
senza più Storia, senza più storie da raccontare
ma soprattutto senza più dogmi
poiché ineffabile è il tutto
non solo Dio come garantito da notarili teologie
ma l’universo stesso
le parole per definirlo
le pietre sulle quali scolpire i precetti
i sigilli da apporre alle verità di legge
la concezione che non riesce neanche a concepire se stessa –
macule affatto immacolate
sui fogli dove il mondo si scrive, o si sogna:
certo fu facile col giovanile ardore
aderire alle contro-encicliche surrealiste
e tuttavia una tenace macula maculava l’afflato –
pensavo a Breton & soci
che declinavano un’immaculée conception profana
spargendo celibe seme poetico sulle teste dei benpensanti,
ma una donna come oserà?
Non oserà – o sarà raramente,
sentendosi bâtarde come Violette Leduc,
che mescolava Montaigne e gli intimi sussulti corporali,
Queneau e i postumi di una madre di ghiaccio,
lirismi da collegiale, cronache di miseria,
e commetteva un peccato che a una donna non si perdona,
sia pure avanguardista:
accogliere nell’alambicco alchemico del corpo
il mondo intero con le scarpe e tutto
secondo il buzzo del momento
in piena padronanza, con androgina sapienza
incorporarsi l’opus imperfectum del mondo
per concepirne un concetto tutto suo,
tritarlo in sotto-prodotti chimicamente instabili
ricavarne legna da ardere al fuoco della scrittura
e con il molto scarto del mondo nutrire un’invincibile ironia
speziata e corroborante come un vin brulé.
https://www.tizianacolusso.it/2007-sanscrito-del-corpo/