Cos’è la favola? E’ un modo di comunicare, di entrare in relazione con l’altro, di interessare, ma anche di stupire e incuriosire, di vedere la realtà attraverso attori immaginari come gli animali parlanti o pietre rotolanti . Da sempre è una lente di ingrandimento della realtà circostante che rimbalza sulle nostre emozioni, positive o negative , e sui nostri timori , salvifici o bloccanti .
La favola spesso ci fa intravedere una “ morale “, un finale , che ci rimanda ai valori del vivere in rispetto delle regole civili ma anche può aprire la porta della nostra area privata con ansie e dubbi e situazioni irrisolte . Ognuno di noi conserva in un angolo del proprio animo un luogo privato dove rifugiarsi e fantasticare , dove trasformare la realtà intorno a noi in un sogno ad occhi aperti . Ecco…se il sogno è considerato tale ad occhi chiusi , ed è effettivamente involontario , ad occhi aperti invece può avvalersi delle circostanze , del momento , del luogo e quindi essere richiamato alla consapevolezza della realtà .
Nella favola “ Il cappello castello “ una bambina inventa un piccolo espediente “il cappello “ dove nascondersi , parzialmente ma sufficientemente , per intravedere il fuori per quanto ne ha voglia , ma soprattutto per pensare di essere in un castello circondata da un mondo di favola ,fiabesco . “Anny luce” invece è la favola di una bambina che nel suo tempo libero si rifugia in terrazzo , dove ha trasformato un angolino in un giaciglio non fortunoso ma fortunato , dico io, perché là lei può sprofondare in una realtà immaginaria .E’ lì che lei si trasformerà da accudita a protettrice di un essere caduto dal cielo che dapprincipio non riconosce ma con il quale lei poi comunicherà . In questi casi noi parliamo di RESILIENZA, capacità di affrontare le difficoltà e trasformarle in possibilità . Ecco a quel punto il problema diventa un’invenzione per andare avanti e quindi anche più forti talvolta . Altre volte “ l’altro da noi” sarà un mezzo per uscirne .
Per esempio nella favola dei “Salici felici” accade che dapprincipio è l’albero che salva una scimmietta , ma poi sarà la scimmietta che salverà l’albero . Si fa spazio un concetto di RECIPROCITA’ , nessuno si salva da solo .
Ognuno di noi lascia un’impronta, un’idea nell’altro che incontra e con il quale ha uno scambio . Nella favola di “Farfa” farfalla, sulle cui ali rimangono i versi del poeta , assistiamo al gesto gentile di un poeta che salva l’animaletto appoggiandolo sui fogli appena scritti che rilasceranno sulle ali della farfalla le parole in versi . Qui la parola chiave è SCAMBIO: l’importanza dell’incontro con l’altro.
Anche nella favola di “Pietra rotolante” l’esistenza inquieta di una pietra fa sì che lei rotoli da un dirupo fino alla spiaggia sottostante dove scoprirà le impronte di tante esistenze fino a unire il suo destino a quello di un altro : una stella marina .E qui forse è il caso di aggiungere un pensiero antico e cinese che dice “SE LA FORMA SCOMPARE NON TEMERE , LA SUA RADICE E’ ETERNA”. Infatti in questa favola il mutamento è visibile e vissuto nei vari passaggi e trasformazioni delle orme sulla sabbia di cani e gabbiani, cancellate poi dalle maree. Abbiamo lo spunto per capire che è opportuno e salvifico cogliere i passaggi degli eventi per farne tesoro e crescere sempre , tutta la vita .TRASFORMAZIONE MUTAZIONE CRESCITA .
Nella favola della “Chiocciola” vediamo una donna che dopo un evento epocale della sua vita, la perdita del marito con conseguente perdita della casa e degli animali e delle terre che avevano , si trova a vivere all’undicesimo piano di un grattacielo . Che cambiamento!! Quando scoprirà di avere in casa una piccola lumaca dovrà decidere se accoglierla o liberarsene , occuparsene e sfamarla . Che dite , che farà ?Questo scorcio di vita che cambia , si trasforma, muta , è il senso che ispira ogni favola di Tiziana . Sono favole in cui alla fine succede che , con senso di partecipazione e compassione , ci si occupa di un “altro” . Con empatia e sensibilità la vicinanza al “diverso da te” produrrà atteggiamenti di positività relazionale .
In sintesi , come in ogni buona favola , troviamo una morale , un tassello nel percorso individuale della crescita , nel percorso di accettazione dell’ “altro” , trasfigurato in animale o essere inanimato. Il protagonista e la vita . FATICOSO !! Anche triste a tratti .
Sto facendo riferimento a due favole “La terza riva del fiume “ e “La bambina guarita dalla voce “. In ambedue il percorso di crescita subisce un evento doloroso che ne arresterà il normale e sereno procedere. Ma sarà bello vedere che, nonostante le faticose battute d’arresto , le protagoniste riusciranno sempre a “mutare “ e a proseguire il cammino .
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