TIZIANA COLUSSO
“Il tempo della grazia, del cammino, del sacro”
Basilica di Santa Cecilia in Trastevere
SCRITTORI IN BASILICA – Fuis


Il 15 gennaio 2025, su iniziativa della FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori, è iniziato un ciclo di incontri dedicato alla poesia spirituale e religiosa, SCRITTORI IN BASILICA, nella magnifica Basilica di Santa Cecilia in Trastevere a Roma. Ho avuto l’onore di partecipare alla giornata inaugurale, anticipo qui i testi che ho letto (TEMPO DELLA GRAZIA, DEL CAMMINO, DEL SACRO), che saranno pubblicati in un’antologia dedicata, all’intera rassegna, e il link con la videoregistrazione dell’evento (dalla pagina FB della FUIS).

 

IL TEMPO DELLA GRAZIA

il tempo della grazia – non più tardi

ma ora, esattamente qui ora

immanenza imperfetta del presente

tra le cartilagini opache

e le lentezze grevi del corpo –

come fuoco che trasforma la materia

cieca in vita, senza respingere

o trattenere niente

continuum

di inspiro ed espiro

e continuamente fare spazio

ogni santa mattina, ritrovare

in cumuli di materia inerte

il vivo caldo nucleo del presente

energie invisibili, parte

di una materia potenziale

fluida, non dimensionata intuitiva

che domani sarà di nuovo inerte

di nuovo ci toccherà il compito

sisifesco di far lievitare

la materia petrosa con il nostro

indomato

alchemico trasporto

IL TEMPO DEL CAMMINO

“Gran desiderio di mettersi in ginocchio o di giacere

con la faccia a terra, e di essere nessuno nel tutto”

(Peter Handke, Nei colori del giorno)

 

Onde-alfa nell’aria di cristallo

attirano alla roccia che sorniona

invita le mie gambe all’ascesa –

ascesi laica, Monte Carmelo

tra Marsiglia e Provenza, nuda roccia

senza vetta né padrone dei cieli:

il cielo è in ogni poro di roccia

brillante di nozze microscopiche

tra il calcare accogliente e l’alta luce.

I miei passi sull’orma di Cézanne,

sulle orme di Handke che lo insegue

nei colori del giorno e nel cammino

un segno solo sulle pietre aguzze

basterebbe: trovo più dell’atteso –

una santa vittoria, già fatale

al primo passo: purché rispettoso,

discreto, in armonia con sante case

santi boschi, santi rari passanti.

   Nunc stans. Moments of being

poggiata al fondamento delle cose

alle ossa rocciose del mondo

spoglia dalle funeste umane doti

accecanti: orgoglio, ragione, sapere

ipocrisia di tardivi miserere.

Dal sobrio tempio sopra i Pirenei

lo sguardo si apre puro di orgoglio

ai dieci mondi: e tutti li comprende.

TEMPO DEL SACRO

Sacro vuoto, pharmakos, ultima

salute, refrigerio delle chiese

spoglie, dei templi zen bianchi e neri

come fotografie dell’anima.

Il sacro sovraccarico di ori

e d’azzurro delle chiese barocche

chiude l’anima sazia d’indulgenze

in molli, mortifere prigioni.

Per i tristi canarini da miniera

il sacro è ctonio, l’anima cieca

nell’antro oscuro cerca il punctum

nel quale il dolore s’illumina.

I templi dei viaggiatori, stanze

da preghiera multiconfessionali

sono soste dell’anima spersa

tra stazioni, aeroporti, frontiere.

Ma il succo del pensiero, aspro

e volatile, evapora presto

dai luoghi deputati del sacro

e dalle liturgie codificate.

È soltanto nell’acqua che oramai

riesco a pregare, confondendo

le lacrime con le gocce salate —

vuoto non vuoto, fluidissima luce.

 

 

 

 

VIDEO DELL’EVENTO SCRITTORI IN BASILICA Fuis 15 gennaio 2025

https://fb.watch/x8L2tVyu0q/