Tutti in un Grande Fratello planetario
(inedito, 21 marzo 2020)

File audio del testo TUTTI IN UN GRANDE FRATELLO PLANETARIO, scritto e registrato il 21 marzo 2020 per la Giornata Mondiale della Poesia

https://drive.google.com/file/d/1zoTVHo331XGntB55nMdwfdgEY3mNMVQJ/view?usp=sharing

 

 Tutti in un Grande Fratello planetario

Chi scampa al virus sarà forse lo zombie di un nuovo disordine mondiale,

di uno stato di polizia metabolizzato – ne conosco i segni, sapete,

ho vissuto vent’anni in una  caserma – sorvegliato da droni che si avvicineranno alle finestre

per sbirciare, rintracciato da celle telefoniche, da videocamere, dall’uso di credit cards,

stoppato a posti di blocco come negli anni 70, gli anni di piombo –

ma questo piombo diverrà oro per chi gestisce rifornimenti e spostamenti,

alchimie di un capitalismo che si trasforma per non implodere.

 

Tutti in un Grande Fratello planetario, a spiarci nei condomini

e sulla rete, con la giustificazione in tasca come scolaretti per comprare il pane.

E’ necessario dicono –  NON C’È DUBBIO –  ma chi crede che questa abolizione

delle libertà civili e personali sarà dismessa alla fine dell’emergenza?

Troppo comodo avere il controllo del pianeta, con le tecnologie e il terrore

di nemici più infidi delle bombe, su sudditi globalizzati da manovrare

dai soliti bunker, dai soliti yacth off shore, dai soliti isolotti off limits.

 

Tutti in un Grande Fratello planetario, i mariti a casa a picchiar duro per sfogarsi,

le mogli a cantare dai balconi agitando panni bianchi come messaggi in codice,

i bambini a zombizzarsi ad libitum davanti alle play station e alle tv,

se non hanno genitori docenti o antroposofi a seguirli,

gli avventori degli ipermercati in fila a litigare per un carrello, per un cestello.

 

Tutti in un Grande Fratello planetario, con la benzina contingentata

per evitare fughe e magari anche la tessera annonaria come in guerra,

senza poter nemmeno protestare, per evitare assembramenti sediziosi,

sui social setacciati dagli spioni professionali si potrà dissentire,

ma soltanto a giorni alterni per non far crashare la rete virtuale

che come una rete da pesca a strascico ci tiene insieme

 

Tutti in un Grande Fratello planetario, ma senza empatia

per le altre specie, per gli altri animali che non siano pietanza,

per la natura che non sia decorazione da balcone,

e che tuttavia era sul pianeta ben prima di noi,

specie infestante e inferocita dal potere.

 

Tutti in un Grande Fratello planetario,

tranne qualcuno che scaverà caparbi buchi nella rete,

si butterà alla macchia  o per i monti come un partigiano,

come una staffetta solitaria ma pronta a riconoscere i fratelli

e le sorelle non Grandi ma veri, intenti sui sentieri a cogliere

cicoria non contingentata, a meditare in silenzi non intercettabili,

a studiare in capanne sugli alberi un codice nuovo, un alfabeto resistente.